Donne.. con un "futuro apparente".

Donne.
Donne un tempo bambine, con le trecce tanto odiate o i capelli raccolti in strette code. Con accanto l'amichetto del cuore che si teneva per mano o l'odiosa compagna di banco che era meglio non avere.
Ragazze poi cresciute con gli occhi puntati sempre verso il cielo e il sole, a sognare l'uomo che le avrebbe accompagnate all'altare.
Alto, bello e muscoloso ma anche colto, dolce e premuroso. Sogni trascritti nell'anima e nei diari con inchiostri indelebili.
Donne che scappano da una vita sociale che regala poco e che affrontano con coraggio il caos di agglomerati urbani che sembrano labirinti. Pensieri e parole non contano in una società che è sempre di corsa, sfuggendo spesso da sé stessa. Ci si ritrova d'un tratto adulte, con obblighi e doveri che l'età decide di donare a ogni individuo che saprà vivere.
Vivere.
Non c'è parola più complessa.
Nessuno mai ha capito come fare...
Non c'è un corso o manuale dove imparare le regole di questo vivere.

Ci si aggrappa alla speranza di avere una vita fortunata, con una buona salute, ottima posizione sociale, una casa, un marito e tanti bambini da vezzeggiare oppure continuare in solitudine.. una sana e felice solitudine.
Quando il sogno si avvera sembra di stare su un altro pianeta, di camminare sulle nuvole o di volare come gabbiani tra l'azzurro del cielo e del mare.
A ogni risveglio un ringraziamento al proprio dio per l'aiuto donato, per la ricchezza interiore che prima non aveva né forma e né sapore, per aver garantito a quella bambina di realizzare il proprio sogno.. che sarebbe durato in eterno.
A volte purtroppo e non per tutti, arriva il giorno in cui il mondo cambia colore. Cadono le nuvole, i gabbiani smettono di volare, i pianeti non esistono, niente ha vita e sapore e quel dio, proprio quello che prima si lodava, sparisce senza nessuna spiegazione.

A spasso come zombi ci sono le donne violentate, umiliate, tradite, picchiate.. da quel sogno che appariva un tempo come un principe azzurro.
In loro compagnia donne con le ali spezzate per quell'amore portato via troppo presto senza una colpa e senza un pretesto.
Donne madri con urla non di parto ma di morte e dolore per vite distrutte che loro stesse avevano generato.

Donne che sono riuscite a salire con fatica su quella scala che è la vita e che arrivate in cima altro non possono fare che intraprendere la discesa..
Donne che il futuro ha messo alla prova chiedendo loro d'inventarsi un'altra vita, un'altra storia.. e di ricomporre piano piano quella torre che di colpo è diventata cenere.

Donne.. come me.

                                                                                                              Maria Suppa
                                                                                                                   moglie di
                                                                                                            Faustino Pugliese
                                                                                                                  


Faustino Pugliese, Guerriero nella lotta contro il cancro.

www.faustinopugliese.it

www.mariasuppa.com



                                                                                        VITA
                                                                                    olio su tela
                                                                       Maria Suppa & Faustino Pugliese
























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