Morire per le serrande abbassate al tempo del Covid-19 di Maria Suppa


Notti insonni e pensieri fissi: sarà il virus a farmi morire o la saracinesca del mio negozio abbassato e un'economia che sta morendo piano piano?
Ultimo decreto e le parole del premier Conte e ciò che speravo non accadesse.
La mia attività, come tante altre, potrà riaprire solamente a giugno. 
Forse.
Sono la titolare di FACE OFF, salone di bellezza presente nella città di Milano. Il mio negozio è in piedi da 16 anni. Anni di sacrifici e di rinunce, perché lo sappiamo tutti che avere un'attività in Italia non è cosa semplice. Siamo oppressi da tasse e spese esose e non è sempre facile arrivare a fine mese. 
Non è colpa di nessuno se questo maledetto virus ha stravolto le nostre vite e ho sempre sostenuto il governo nelle sue scelte iniziali, perché composto da esseri umani come noi, sorpresi da una gravità sanitaria ed economica indicibile e difficile da gestire... ma a ognuno il proprio mestiere e le proprie responsabilità. 
I nostri politici sono al governo per gestire al meglio il nostro paese e molto spesso questo non avviene, mentre  Covid-19 sta avendo delle conseguenze distruttive sulle nostre vite. 
Tante non torneranno più e restano solo gli affetti più intimi a piangerli. Tanti altri ci sono ma è come se non esistessero perché non avranno più un lavoro e pane da mangiare. 
Con questo virus dovremo conviverci, forse a lungo, non lo sappiamo ancora ma sappiamo che con le giuste restrizioni, con le norme igienico-sanitarie adeguate e il buon senso di tutti, possiamo debellare il mostro.
Capisco che non è facile decidere su chi e come può esporsi e aprire le proprie attività prima di altri, ma per non farci morire di economia, dovremmo piano piano farlo tutti.
Come titolare di FACE OFF posso garantire da sempre l'assoluto igiene nella mia attività e oggi, per contrastare il diffondersi del virus, sono disposta a fare molto di più. Sono certa che a ogni salone di bellezza e attività in generale, se venisse data la possibilità di ricominciare subito, lo farebbe in modo esemplare e senza contaminazione.
Mi chiedo se non sia peggio oggi usare un mezzo pubblico o andare al supermercato o alle poste piuttosto che dal parrucchiere, dove, non ci sarebbe assembramento ma solo la presenza di pochissime persone e in un ambiente igienizzato.
E' la distanza di sicurezza a preoccupare, la stessa che si può avere nelle fila davanti e dentro a un supermercato o per strada su un marciapiede, o al tabacchi o nei musei che verranno riaperti.
Ovunque e in ogni momento la distanza di sicurezza potrebbe non essere rispettata ma la differenza è che in un negozio a essere rispettate saranno le norme igieniche e la tutela delle persone!!
I negozi non riapriranno subito e intanto l'abusivismo da mesi, per non dire anni, sta ormai diffondendo non solo il virus ma anche una pratica diffusa di illegalità ed economia sporca che ucciderà le imprese e anche parte dello Stato... l'altra parte la salviamo noi; noi che paghiamo le tasse e che per farlo, a volte, "rinunciamo a vivere".

Maria Suppa

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